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13 January 2016

Episode #9

6 January 2016

Episode #8

30 December 2015

Episode #7

23 December 2015

Episode #6

16 December 2015

Episode #5

9 December 2015

Episode #4

2 December 2015

Episode #3

25 November 2015

Episode #2

18 November 2015

Episode #1

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Ciao cari ascoltatori vicini e lontani.

Chi vi parla è il vostro affezionato Stefano. Oggi, è il 16 dicembre 2015 e, come ogni anno, a metà dicembre, la rivista Time magazine ha nominato la persona dell’anno. A differenza delle previsioni di molti, sottoscritto compreso, l’ambito titolo non è toccato a Donald Trump, bensì alla cancelliera tedesca Angela Merkel. D’altronde il Time non sceglie necessariamente la persona più brava, più bella, o più simpatica, infatti vincitori passati sono stati anche Adolf Hitler e l’Ayatollah Khomeini, bensì la più influente. Di certo la statista, a capo della nazione più importante d’Europa, di peso sulle sorti del mondo ne ha avuto eccome! Certo anche Trump, altro papabile contendente al titolo di persona dell’anno, non ha scherzato affatto sinora quanto a influenza, dandone prova giorno dopo giorno.

Fuori i musulmani!: La “sparata” del “Paperone” repubblicano

16 December 2015

Stavolta Trump si è proprio dato la zappa sui piedi. Gli americani direbbero “si è sparato su un piede” ma si sa, in Italia, fortunatamente, ci sono ancora più zappe, che armi da fuoco.

Non che il miliardario, candidato alla nomination repubblicana per la Casa Bianca, non ci avesse abituato ad affermazioni “sopra le righe”. Dopo i discorsi infarciti di complimenti a se stesso, dopo l’apologia della costruzione del muro al confine col Messico, autofinanziato dagli stessi messicani, per combattere l’immigrazione illegale, ormai pensavamo di averle sentite davvero tutte.

Invece la settimana scorsa, Il Donald più famoso della storia, ormai più famoso anche di Donald Duck, Paperino nella nostra versione italiana, e più ricco, forse, anche dello zio Scrooge, o Zio Paperone che dir si voglia, si è superato alla grande, proponendo di bloccare l’accesso agli Stati Uniti a … i musulmani. Sì, sì avete sentito proprio bene, il vostro udito funziona benissimo! Anch’io all’inizio pensavo di aver capito male!

Invece no: non è un’esagerazione giornalistica, di quelle che CNN e compagni, ogni tanto, si inventano per riempire i palinsesti, inflazionati da spesso discutibili “breaking news.” Trump l’ha detto davvero! Ha poi spiegato che si tratterebbe di una misura temporanea finché, e cito testualmente, “non capiamo cosa sta succedendo veramente”.

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C’è invece un altro punto che mi vede completamente d’accordo con Trump: la denuncia degli eccessi di correttezza politica, cioè l’attenzione nell’evitare atti e parole che potrebbero offendere le sensibilità di chi è “diverso” per così dire. Questa esasperazione nel non urtare le diversità altrui, paradossalmente contribuisce a creare e ad alimentare i mostri, politicamente parlando, come lui. Il caso, di cui vi sto per parlare, ne è un esempio lampante, cari ascoltatori, state bene a sentire!

Natale: chiamandolo per nome ci guadagniamo tutti

16 December 2015

A fine novembre scorso, quando ancora forte era l’eco degli attentati di Parigi, il preside di una scuola elementare di Rozzano, un comune nella periferia milanese con un’alta percentuale di immigrati tra i residenti, e tra questi molti di religione musulmana, ha pensato bene di cancellare tutte le celebrazioni, le feste, i canti, le recite, che avessero a che fare con il Natale, inteso come ricorrenza e celebrazione cristiana.

Per non turbare gli alunni di altre fedi religiose, come aveva detto, il preside della scuola aveva dunque optato per una generica “festa d’Inverno” al rientro dall

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A onor del vero però bisogna ammettere che certe pubblicità sono proprio ben fatte, delle vere e proprie opere d’arte, come quella tedesca, commovente, dell’anziano che finge di essere morto per far tornare tutti i figli, indaffarati, a casa per le feste. Oppure quella Americana, divertente, con Babbo Natale che trasforma la slitta in un auto sportiva rossa e le renne in una serie di altre auto di lusso grigie. La qualità degli spot, non solo di quelli natalizi, è migliore specie nel mondo anglosassone. Secondo me un motivo c’è, adesso ve lo spiego e vediamo se siete d’accordo con me.

Pubblicità – niente sesso? Poco male!

16 December 2015

Se come il sottoscritto siete dei teledipendenti senza speranza, e magari viaggiate anche un po’, se non fisicamente almeno col telecomando, avrete notato che la pubblicità non è uguale in tutto il mondo. A parte le notevoli differenze di stile tra uno spot e l’altro, le pubblicità differiscono anche per gli specifici riferimenti culturali ai propri paesi. In particolar modo si differenziano nettamente gli spot del mondo anglosassone: Stati Uniti, Inghilterra, e in un certo senso anche la Germania, e quelli del mondo mediterraneo: Italia, Spagna, Francia ecc….

Ebbene, almeno secondo la mia

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