Stavolta Trump si è proprio dato la zappa sui piedi. Gli americani direbbero “si è sparato su un piede” ma si sa, in Italia, fortunatamente, ci sono ancora più zappe, che armi da fuoco.
Non che il miliardario, candidato alla nomination repubblicana per la Casa Bianca, non ci avesse abituato ad affermazioni “sopra le righe”. Dopo i discorsi infarciti di complimenti a se stesso, dopo l’apologia della costruzione del muro al confine col Messico, autofinanziato dagli stessi messicani, per combattere l’immigrazione illegale, ormai pensavamo di averle sentite davvero tutte.
Invece la settimana scorsa, Il Donald più famoso della storia, ormai più famoso anche di Donald Duck, Paperino nella nostra versione italiana, e più ricco, forse, anche dello zio Scrooge, o Zio Paperone che dir si voglia, si è superato alla grande, proponendo di bloccare l’accesso agli Stati Uniti a … i musulmani. Sì, sì avete sentito proprio bene, il vostro udito funziona benissimo! Anch’io all’inizio pensavo di aver capito male!
Invece no: non è un’esagerazione giornalistica, di quelle che CNN e compagni, ogni tanto, si inventano per riempire i palinsesti, inflazionati da spesso discutibili “breaking news.” Trump l’ha detto davvero! Ha poi spiegato che si tratterebbe di una misura temporanea finché, e cito testualmente, “non capiamo cosa sta succedendo veramente”.
A fine novembre scorso, quando ancora forte era l’eco degli attentati di Parigi, il preside di una scuola elementare di Rozzano, un comune nella periferia milanese con un’alta percentuale di immigrati tra i residenti, e tra questi molti di religione musulmana, ha pensato bene di cancellare tutte le celebrazioni, le feste, i canti, le recite, che avessero a che fare con il Natale, inteso come ricorrenza e celebrazione cristiana.
Per non turbare gli alunni di altre fedi religiose, come aveva detto, il preside della scuola aveva dunque optato per una generica “festa d’Inverno” al rientro dall
Se come il sottoscritto siete dei teledipendenti senza speranza, e magari viaggiate anche un po’, se non fisicamente almeno col telecomando, avrete notato che la pubblicità non è uguale in tutto il mondo. A parte le notevoli differenze di stile tra uno spot e l’altro, le pubblicità differiscono anche per gli specifici riferimenti culturali ai propri paesi. In particolar modo si differenziano nettamente gli spot del mondo anglosassone: Stati Uniti, Inghilterra, e in un certo senso anche la Germania, e quelli del mondo mediterraneo: Italia, Spagna, Francia ecc….
Ebbene, almeno secondo la mia