
La settimana scorsa il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez è volato a Pechino per un colloquio ufficiale col presidente cinese. Era la terza volta in meno di tre anni che Xi Jinping riceveva il premier spagnolo nella Grande Sala del Popolo, in piazza Tiananmen. In quella solenne cornice, i due si erano infatti visti già nel marzo 2023, e poi nel settembre 2024.
In quel secondo incontro, si era discusso di una questione commerciale spinosa. Avendo comprovato, dopo aver avviato un’indagine, che la produzione di veicoli elettrici riceve, in Cina, ingenti sovvenzioni statali, la Commissione euro

Il 2 aprile scorso, mentre Donald Trump esibiva nel Giardino delle Rose della Casa Bianca la sua tabella dei “dazi reciproci”, Xi Jinping si faceva filmare in un parco di Pechino, intento a piantare un albero, con certo sfoggio ambientalista. Xi non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali quel giorno, né durante le drammatiche ore che hanno travolto i mercati finanziari, né nel momento in cui Trump regalava al resto del mondo una tregua di 90 giorni.
Per rompere il silenzio, il presidente cinese ha atteso la visita a Pechino del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez. “La Cina ha sempre visto l’U

Quello tra il Giappone e la pittura di Caravaggio è un amore collaudato. Nella primavera del 2016, il Museo nazionale d’arte occidentale di Tokyo ospitò una grande mostra su Caravaggio e i Caravaggeschi: 11 capolavori del pittore milanese accompagnati da una quarantina di opere create da artisti che allo stile del Merisi si ispiravano. Tra le opere in esposizione, c’era pure, in anteprima mondiale, una sorpresa: la Maria Maddalena in estasi scoperta dalla storica dell’arte Mina Gregori due anni prima, in una collezione privata olandese. L’evento, che segnava il ritorno di Caravaggio in Giappon

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“Incredibile”, pensavo l’altro giorno, mentre rileggevo, per la terza volta, la mail che mi aveva mandato un negozio di abbigliamento del quale sono cliente da anni. Una…due…tre, quattro parole in inglese… in un messaggio così corto. Un bel risultato, non c’è che dire. Soprattutto, se consideriamo che, per tutte e quattro le parol

Quando Donatella Versace ereditò la casa di moda fondata da suo fratello Gianni — assassinato il 15 luglio 1997 a Miami Beach, in Florida — molti non credevano avesse il talento per mandare avanti l’azienda di famiglia. Si sbagliavano. Pur tra alti e bassi, pur con le sue fragilità, Donatella ha saputo difendere con onore la maison.
In questi anni, inoltre, Donatella — capelli biondo platino, tacchi a spillo, un debole evidente per il trucco e la chirurgia estetica — è diventata un’icona, amatissima da celebrità e modelle. Come ha scritto il New Yorker, la storia della sua vita ha un carattere