
L’altro giorno, cercando di capire quali potranno essere le conseguenze, nel prossimo futuro, del “Liberation Day” di Donald Trump, mi sono imbattuta in un interessante articolo pubblicato sul quotidiano Il Foglio. Donald Trump — riassumeva l’articolo — la guerra commerciale su scala globale, non l’ha ancora mossa ufficialmente, ma ha lanciato bordate più che sufficienti a far imbufalire gli alleati europei (a cui si è allineato il Canada), ha suscitato promesse di vendetta non trascurabili da parte dei cinesi (“combatteremo la guerra commerciale fino alla fine”), ha scatenato misure uguali e

Il marchese Lamberto Frescobaldi, presidente della casa vinicola toscana Frescobaldi, si concede un moderato ottimismo. Vuole vedere “il bicchiere mezzo pieno”. I dazi a cui ha fatto riferimento Donald Trump nel suo messaggio dello scorso 2 aprile sono del 20% — per il vino, Trump aveva, per un po’, minacciato dazi del 200% — e sono uguali per tutta l’Unione europea.
In un’intervista al Corriere, Frescobaldi, invita tutti alla calma, al negoziato. “Ora, come Europa, evitiamo di rispondere con ostilità”, dice. Il marchese sottolinea il rapporto intenso, quasi simbiotico, che unisce gli Stati Un

Elon Musk tornerà presto a dedicarsi alle sue aziende, pur mantenendo un ruolo nell’ambito dell’amministrazione Trump. A dirlo è stato il quotidiano Politico, citando fonti anonime all’interno della Casa Bianca. Interrogata sull’argomento, tuttavia, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha smentito categoricamente la notizia, bollando le recenti indiscrezioni sul futuro di Musk come “spazzatura”. Sul tema, Trump si è mostrato insolitamente diplomatico. Ha ribadito il suo apprezzamento per il lavoro svolto da Musk come membro del suo team, ma ha anche ricordato come il magnate di or

Avvolta in una giacca in lana blu — il colore che, nella bandiera francese simboleggia la purezza e la libertà —, Marine Le Pen esce dall’edificio che ospita la corte penale di Parigi scura in volto. È lunedì 31 marzo, e la leader del Rassemblement National è stata giudicata colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici europei. Nelle 150 pagine della sentenza emessa dal tribunale, i giudici dettagliano il ruolo chiave che Le Pen ha avuto in una truffa che, nel corso degli anni, ha dirottato milioni di euro.
L’accusa è pesante: Le Pen è stata europarlamentare tra il 2004 e il 2017. Du

Mi è sempre sembrato bello, e giusto, il fatto che nel mondo ispanico, i bambini, alla nascita, prendano entrambi i cognomi dei genitori. In Italia, invece, normalmente si porta solo il cognome del padre. Siamo tutti così abituati a questo fatto che non ci pensiamo nemmeno. Il cognome del padre è quello che vediamo stampato sui documenti. Quello che usiamo nelle interazioni con banche e burocrazia, a scuola, al lavoro, nella vita quotidiana. Tutto questo è una discriminazione nei confronti delle madri? Sì, certo.
Ora, Dario Franceschini, ex ministro della Cultura e senatore del Partito Democra