Cari ascoltatori, benvenuti a una nuova puntata del nostro programma! Oggi è mercoledì 8 gennaio 2025. Io sono Carmen, insieme a voi per commentare gli ultimi sviluppi dell’attualità italiana e globale. Questa settimana, cominciamo il nostro percorso parlando di TikTok: il popolare social network è oggi al centro di un delicato caso giudiziario negli Stati Uniti. Un caso che corre sul filo delle tensioni che contrappongono Washington e Pechino.

Tra due giorni la Corte Suprema degli Stati Uniti ascolterà le parti coinvolte in un caso che vede al centro una legge approvata dal Congresso lo scorso marzo, nota come “TikTok ban”.

La norma in questione intima a ByteDance, la società cinese proprietaria del popolare social network di video sharing, di vendere la piattaforma a un soggetto non legato al governo cinese entro il 19 gennaio. Nel caso ByteDance non rispettasse tale scadenza, sempre in base alla norma approvata dal Congresso, Washington bloccherà l’uso del social network nel paese.

Le motivazioni alla radice del provvedimento son

Andiamo ora in Polonia, un paese che lo scorso 1° gennaio ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea, ponendo fine a un semestre burrascoso per il blocco comunitario.

È la seconda volta che l’attuale primo ministro polacco, il conservatore liberale Donald Tusk, si trova a vestire i panni di presidente del Consiglio dell’Unione europea. La prima volta fu nel secondo semestre del 2011. Com’era diverso il mondo, allora. All’epoca, avevamo assistito ai sommovimenti delle primavere arabe. Nel marzo di quell’anno, in Siria, l’insofferenza verso il dittatore Bashar al-Assad aveva preso forma, con una serie di moti di rivolta. Era l’inizio di quella che sarebbe stata un’atroce guerra civile. Ma una guerra nel cuore dell’Europa, come il conflitto ucraino, non era pr

Andiamo ora in Italia, per parlare delle ambizioni di Matteo Salvini, che, forte di una vittoria processuale, ora vuole… il suo vecchio lavoro. Quello di ministro dell’Interno.

È il pomeriggio del 23 dicembre, e Matteo Salvini si regala un bagno di folla nella città che l’ha visto nascere. “È la prima volta che torno a Milano da uomo libero! Difendere i confini e la sicurezza di un paese è un diritto, e un dovere, di chiunque”, dice soddisfatto. La gente lo ascolta, attenta. Applaude, scandisce, in coro, il suo nome. Molti lo filmano con il cellulare, una signora lo bacia, e abbraccia, estasiata. L’occasione, in effetti, è importante, storica. Qualche giorno prima, a Palermo, Salvini è stato assolto in primo grado nell’ambito del processo sul caso Open Arms, che lo v

Lasciamo ora la politica, per parlare di mitologia. O meglio, di un eroe che ha segnato la cultura occidentale. Parliamo di Odisseo, e del suo viaggio.

Nel suo prossimo progetto, il regista britannico Christopher Nolan ci porterà nell’antica Grecia, con un ambizioso film d’azione ispirato all’Odissea. Ad annunciarlo, sui suoi profili social, Universal Pictures, la casa di produzione con cui sta lavorando il regista premio Oscar. Stellare il cast del film, che al momento conta i nomi di Matt Damon, Tom Holland, Zendaya, Anne Hathaway, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson e Charlize Theron.

Il celebre poema attribuito a Omero, uno dei testi fondanti della cultura occidentale, si incentra sulla figura di Odisseo, re dell’isola di Itaca e uno dei gue

Concludiamo ora il nostro viaggio con una breve riflessione sulle festività di fine anno.

Il mio Capodanno più divertente? Quello del 2011, a Buenos Aires, in un appartamento all’ultimo piano di un palazzo art nouveau color crema. Una cena elegante, un gruppo di invitati allegro e cosmopolita, tutti amici del padrone di casa: Miguel, un ballerino dominicano. Ricordo la scala di ferro sulla quale, poco prima di mezzanotte, ci siamo arrampicati per salire sul tetto dell’edificio, a vedere i fuochi d’artificio esplodere nel cielo. Il Capodanno più politico? Quello del 2017, a Barcellona, con la città in pieno furore indipendentista. Grazie a una serie di circostanze che sarebbe lungo,