Cari ascoltatori, benvenuti a una nuova puntata del nostro programma! Oggi è mercoledì 25 dicembre 2024. Io sono Chiara, insieme a voi per commentare gli ultimi sviluppi dell’attualità italiana e globale. Quando un anno volge al termine, è naturale ripensare ai mesi trascorsi, quasi a voler fare un bilancio. Questo agitato 2024 ha attraversato il tempo con la furia di un treno in corsa. A dominare l’interesse collettivo, come sempre, sono stati i grandi eventi della politica mondiale. Dalle elezioni legislative indiane, al rinnovo del parlamento europeo, alla crisi politica francese, fino ad arrivare alle elezioni presidenziali statunitensi. Davanti al magnetismo di tali eventi politici, molte cose, a volte, sono passate in secondo piano, a livello mediatico e nei nostri pensieri. Tra queste cose, non possiamo non citare gli innumerevoli eventi climatici estremi che hanno costellato gli ultimi dodici mesi, chiaro segno della crisi climatica che attanaglia il pianeta. Certo, reagiamo a queste tragedie con dolore e preoccupazione. Ma anche, paradossalmente, con una certa apatia. Come se, ormai, non potessimo fare nulla per frenare questa nostra folle corsa verso l’autodistruzione.
Crisi climatica, l’anno della verità
25 December 2024
Felix Mizioznikov / Shutterstock
Ondate di calore intense, e sempre più frequenti. Siccità prolungate. Alluvioni. Incendi boschivi. Scioglimenti dei ghiacci. Uragani feroci. Tutti questi fenomeni estremi hanno lasciato un segno, spesso indelebile, in quest’anno che si sta concludendo.
Lo scorso maggio, l’Emilia-Romagna, una delle regioni più ricche e produttive d’Italia, è stata colpita da alluvioni devastanti. Piogge torrenziali, e prolungate, hanno causato l’esondazione di numerosi fiumi, trasformando campagne e città in un immenso lago grigio. Centinaia di comuni sono stati colpiti, con danni ingenti a infrastrutture, abita
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La nostra prossima storia ci porta a teatro, per parlare di un problema che spesso affligge attori… e spettatori.
25 December 2024
GIO_LE / Shutterstock
Lo scorso sabato sera sono stata a vedere uno spettacolo teatrale ispirato al monologo di Molly Bloom, il flusso di coscienza che conclude l’Ulisse di James Joyce. Prima di iniziare a leggere le dense pagine che, senza l’appoggio della punteggiatura, danno vita a quel torrente di pensieri ribelli, l’attrice che dava voce, e corpo, al personaggio ha chiesto agli spettatori di spegnere il cellulare. Ha atteso qualche secondo, poi ha mosso due passi verso il centro del palcoscenico, dove l’attendeva un leggio illuminato dal cono di luce di un solo riflettore.
Un momento ancora, poi la narrazione:
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Lasciamo ora il mondo del teatro, per commentare un curioso esperimento scientifico. Un esperimento che vede come protagonista un frutto che vediamo, ogni giorno, esposto sugli scaffali dei supermercati che frequentiamo.
Una nuova vita per le banane tristi
25 December 2024
photopixel / Shutterstock
Ieri pomeriggio, al supermercato, ho notato che la signora in fila per le casse davanti a me aveva nel carrello uno strano assortimento di oggetti. Una bottiglia d’acqua, due bottiglie di birra grandi, e un’infinità di dolciumi: biscotti e merendine, vari tipi di cioccolato, un panettone con l’uvetta.
In questo periodo natalizio, la città è oltremodo affollata e fare la spesa richiede una buona dose di pazienza. Il tempo passato in fila per la cassa si dilata. Nell’attesa, lo smartphone è un alleato: si fa una telefonata, si dà un’occhiata a un giornale online, poi, inevitabilmente, si finisce
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Concludiamo il nostro percorso di questa settimana in cucina, per parlare di un legume che in Italia rappresenta uno degli ingredienti alla base di alcuni tra i piatti più amati del periodo natalizio: la lenticchia.
Le lenticchie, prosperità per il nuovo anno
25 December 2024
Andrés Herrera
L’altro giorno, un’amica polacca mi chiedeva la ricetta di un tipico piatto natalizio italiano. Voleva preparare qualcosa di buono per i suoi genitori, in visita in Italia da Varsavia. Sembra incredibile, ma la domanda, sulle prime, mi ha messo in difficoltà. Non sono — né mai sarò, credo — una gran cuoca. Ammiro, e invidio bonariamente, chi ha talento tra i fornelli, chi dedica energia e tempo alla creazione di piatti elegantemente elaborati, ma sento che la cucina… non è il mio forte.
“Dai, fatti venire in mente qualcosa di interessante”, mi dicevo, mentre andavo col pensiero ai Natali del
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