6 gennaio 2021. Una folla che imbraccia cartelli con scritto “Stop the steal”, bandiere a stelle e strisce, o confederate, si ammassa nel cuore amministrativo di Washington DC. L’obiettivo è il Palazzo del Campidoglio, dove si sta proclamando il nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Tra i manifestanti, alcuni sono armati con mazze, pistole stordenti e persino fucili.
Quando la folla riesce a irrompere nell’edificio, diventa chiaro quanto la situazione sia pericolosa, mentre gli agenti di polizia cercano di limitare i danni ed evitare il peggio. I giornalisti che commentano in diretta
A chi segue l’attualità cinese, in questi giorni difficilmente sarà sfuggito un video diventato virale, pubblicato dal South China Morning Post. Il video mostra delle automobili parcheggiate fuori da una clinica per il trattamento del Covid. Accanto alle auto sono collocate delle flebo, e dalle fessure dei finestrini i tubi passano fluidi alle persone dentro l’abitacolo.
È forse questa l’immagine più terribile ed emblematica della nuova emergenza pandemica che ha colpito la Cina. Il Paese è stato di nuovo messo in ginocchio dal Covid, dopo tre anni dai primi casi che colpirono la città di Wuhan
Il 29 dicembre, dopo una maratona parlamentare che non ha risparmiato nemmeno le notti, è stata approvata la prima legge di bilancio del governo Meloni. Come accade in questi casi, durante il dibattito parlamentare sono stati presentati vari emendamenti, per correggere i provvedimenti della manovra, o per integrarli.
Tra questi, uno in particolare ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, soprattutto per la sua natura, a dir poco, bizzarra. Su proposta di Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stato approvato un emendamento che legalizza l’abbatti
Tra i lasciti di Ezra Pound, c’è quello — in questo caso, involontario — di aver dato il nome a un movimento politico. In Italia, infatti, esiste un’organizzazione neofascista che omaggia nel nome il poeta americano. Si tratta di CasaPound, un movimento che per alcuni anni è stato anche un partito politico, benché non abbia mai raggiunto risultati considerevoli alle urne.
Mary de Rachewiltz, figlia del poeta, nel 2011, intraprese un’azione legale per impedire al movimento di usare il nome del padre. Tuttavia, alcuni anni dopo, il tribunale diede ragione a CasaPound, che ha mantenuto il nome.
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