Nell’Europa del post-Brexit, la vittoria italiana di domenica 11 luglio al Campionato europeo di calcio UEFA si colora di un significato simbolico, quasi politico. Già la settimana scorsa, alla vigilia del grande incontro, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, avevano fatto sapere che avrebbero tifato per l’Italia. Col passare dei giorni, poi, molte altre voci si erano unite a loro.
A dire il vero, qui in Italia, prima dell’inizio del campionato, pochi, tra i non addetti ai lavori, avrebbero scommesso su una vittoria d
Erano davvero affranti i miei amici sudamericani lunedì 5 luglio, al diffondersi della notizia della morte di Raffaella Carrà. Col passare delle ore, le loro reti sociali si colmavano di commozione, di malinconia infinita. Chi pubblicava il video di un programma televisivo degli anni ‘80. Chi una fotografia. Chi la citazione di una frase celebre. Lei, Raffaella, era lì, viva e palpabile, in ogni ricordo, in ogni lacrima. In ogni intimo pensiero.
Diva dello spettacolo conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, nei paesi di cultura latina — dall’Italia alla Spagna, all’America del Sud — Raffaell
Le gambe leggermente divaricate, le braccia conserte. Fiera e volitiva nel suo abito a fiori dall’ampio colletto bianco, Carla Accardi sorride, e ci guarda dritto negli occhi. Non c’è dubbio: è lei la protagonista assoluta di questo ritratto collettivo, scattato a Roma nel 1947. Attorno a lei, sei ragazzi, gli altri membri del Gruppo Forma 1, stelle nascenti dell’astrattismo italiano.
Si è conclusa lo scorso 27 giugno la bella mostra monografica che il Museo del Novecento di Milano ha voluto dedicare a Carla Accardi, una delle menti più fervide e innovative della pittura italiana del secolo sc
Janez Janša, l’attuale primo ministro della Slovenia, è abituato agli scontri frontali. La sua, in fondo, è sempre stata una vita vissuta sulle montagne russe. Nell’83, a 25 anni, scriveva per Mladina, rivista simbolo della sinistra indipendentista slovena, criticando aspramente l’Armata popolare di Jugoslavia, e attirandosi le ire dei gerarchi dell’ex repubblica socialista.
Dopo un periodo di ostracismo, nella seconda metà degli anni ‘80, Janša tornò al giornalismo d’opinione. E… ai conflitti. Nella primavera dell’88 venne arrestato, insieme ad altri colleghi, con l’accusa di aver diffuso ill
“Ancora no… tra un paio di mesi, dai!”, diceva il presidente del Consiglio Mario Draghi ai giornalisti che gli chiedevano di posare accanto a Ursula von der Leyen senza mascherina. Per farsi scattare una foto senza l’accessorio che è diventato una presenza fissa nelle nostre vite, Draghi e von der Leyen avevano dovuto allontanarsi l’uno dall’altra, e posare, con un sorriso un po’ tirato, a circa due metri di distanza. Era il 21 maggio, e a Roma si svolgeva, in modalità per lo più virtuale, il Global Health Summit—un evento co-organizzato dalla Commissione europea e dall’Italia, che quest’anno