Benvenuti a una nuova puntata del nostro programma, cari ascoltatori. Oggi è mercoledì 25 marzo 2020. Io sono Chiara, di nuovo insieme a voi per commentare gli ultimi sviluppi dell’attualità italiana e globale. Cominciamo con una riflessione sulla situazione di crisi che attraversa il nostro pianeta. Quali sono le strategie che ci consentono di affrontare al meglio questo momento di grave incertezza?

Gentile cliente,

Ti avviso che da domani, per contrastare il diffondersi del Covid-19 e per senso civico, il nostro studio resterà chiuso al pubblico. Già da tempo ci siamo organizzati in modo da poter lavorare senza limitazioni anche a distanza, per cui saremo regolarmente operativi dalle nostre abitazioni, reperibili tramite mail, skype o cellulare. Colgo questa occasione per condividere un mio motto, che dice che la vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia. Per cui, forza e coraggio, adattiamoci, usiamo tutti un po’ di buon senso, e torneremo alla normalità.

Un esempio di creatività e buona volontà arriva in questi giorni dal Piemonte, dove un’impresa tessile ha velocemente riconvertito la propria attività: dalla moda alle mascherine chirurgiche.

“Lavoro qui da 37 anni. Ho realizzato migliaia di prototipi, tagliato chilometri di tessuti e provato ogni tipo di drappeggio. Mai avrei immaginato che un giorno mi sarei messa a creare mascherine. E invece eccomi qui, a lavorare senza sosta con la mia squadra e con una punta di orgoglio”, dice Gabriella Balbino in un’intervista pubblicata lo scorso 18 marzo sul quotidiano La Stampa.

“Mi sento utile. Utile per i medici, gli infermieri e tutti quelli che sono in prima linea in questa emergenza. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare un contributo”, racconta ancora Gabriella, che oggi è resp

A Verona, la città di Romeo e Giulietta, un nuovo museo presenta un affascinante percorso tra epoche e stili artistici diversi, grazie alla generosa iniziativa di un collezionista. Data l’attuale situazione di emergenza sanitaria globale, il museo è temporaneamente chiuso. Nell’attesa della sua riapertura, vediamo com’è nato il progetto.

Luigi Carlon siede tra due quadri astratti giocati sui toni del grigio, del rosso e dell’arancio, opera di Alberto Burri. Indossa un paio di grosse scarpe da ginnastica, jeans grigio perla, una dolcevita color avorio e — unico tocco eccentrico — un blazer di velluto bordeaux. Sorride al fotografo che lo ritrae per il settimanale Amica, con l’aria serena e soddisfatta di chi sa di aver fatto la scelta giusta.

Ex imprenditore edile e appassionato d’arte fin da ragazzo, Carlon, nel corso del tempo, ha accumulato una ricca collezione di capolavori. Circa 350 opere: dipinti, per lo più, e una ventin

In questi giorni di confinamento domestico, stiamo riscoprendo una dimensione dimenticata, quella del silenzio urbano.

La sera di lunedì 9 marzo, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte rivolgeva un accorato messaggio televisivo agli italiani. Tra le altre cose, informava i telespettatori che, nell’intero paese, presto sarebbe entrato in vigore un pacchetto di misure volte a limitare severamente spostamenti e attività commerciali, al fine di contenere la diffusione del contagio del Covid-19.

“Tutta l’Italia sarà una zona protetta”, diceva Conte, evitando, forse per il timore di allarmare eccessivamente il suo pubblico, l’espressione ‘zona rossa’, usata qualche giorno prima per le regioni più colpite dal viru

E mentre le nostre città si svuotano, il mondo naturale vive un momento di pace e tranquillità.

Grazie alle reti sociali, la notizia ha fatto il giro del mondo. L’acqua dei canali di Venezia, notoriamente limacciosa e opaca, è diventata improvvisamente limpida, cristallina come un ruscello di montagna. Scintillante sotto il sole d’inizio primavera. Con il turismo di massa in stand-by e i residenti confinati in casa, la natura sembra essersi ripresa il suo spazio. Tanto che, nel giro di pochi giorni, nelle acque del perimetro urbano è fiorito un vivace ecosistema: lunghe alghe frondose, piccoli granchi e pesci guizzanti, anatre e cigni. Tutto merito dell’assenza di gondole e barche a moto