“Ognuno sia protagonista di questa grande battaglia”, diceva lunedì 9 marzo Giulio Gallera, avvocato e assessore comunale al welfare per Milano, in un videomessaggio alla collettività. Gallera non è il solo ad aver fatto appello al senso di responsabilità della popolazione italiana in queste ore difficili, segnate dall’avanzare dell’epidemia del coronavirus di Wuhan.
Il motivo è semplice: la pressione sui reparti di terapia intensiva degli ospedali è ormai al limite. Eppure, molte persone sembrano non aver ancora colto la gravità della situazione.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è, come sempre, elegantissima. Indossa un cappotto color cammello, pantaloni neri e una giacca di lana grigia. Al collo, un foulard a pois. Osserva il panorama dall’oblò di un elicottero. Sotto il suo sguardo attento, si estende una terra di confine, segnata dal fiume Evros. A occidente, la Grecia. A oriente, la Turchia.
La fotografia occupa la parte centrale della prima pagina di Repubblica, ed è stata scattata martedì 3 marzo, nel cielo sopra Kastanies, un villaggio in riva al fiume. Poche case e una chiesetta giallo limone dedic
Chi era Benito Mussolini? E in che cosa alcuni leader politici di oggi gli assomigliano? Due domande che vengono rivolte con frequenza ad Antonio Scurati da quando, l’estate scorsa, ha vinto il premio Strega con M. Il figlio del secolo, un romanzo storico dedicato all’ascesa al potere di Benito Mussolini.
Scurati, che oltre ad essere uno scrittore di successo è anche professore associato al Dipartimento di comunicazione, arti e media dell’università IULM di Milano, ha studiato a lungo la figura e le scelte del dittatore italiano, ed è ormai considerato un esperto in materia di autoritarismo pol
I due sondaggi, entrambi coordinati da Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di Ipsos Italia, mettono a confronto le opinioni degli intervistati — un campione rappresentativo di potenziali elettori — a circa un mese di distanza: il 30 gennaio e il 27 febbraio. Due momenti storicamente molto diversi. Il primo sondaggio, infatti, si è svolto in una situazione di relativa normalità. Il secondo, invece, in un contesto di grave allarme sanitario, politico e sociale; un’emergenza legata alla diffusione di un virus che in questi giorni si è imposto all’attenzione collettiva con forza crescente.
Il quadro, un grande olio su tela sviluppato verticalmente, risale al 1639 e raffigura una famosa scena biblica. Davide si riposa, dopo la lotta che l’ha visto vittorioso. Siede con le gambe accavallate, la mano destra appoggiata sulla guardia di una lunga spada scura. Ci osserva con il capo leggermente inclinato, lo sguardo malinconico e stanco. Alle sue spalle, un panorama roccioso e una vaporosa nuvola bianca. Ai suoi piedi, la testa di Golia, il gigante sconfitto, la bocca congelata in un grido di dolore e sorpresa.
Un dipinto percorso da una bellezza magnetica. E, fino a poco tempo fa, avv