“Siamo la prima coalizione, e a livello nazionale avremmo stravinto. Questa è comunque una giornata di festa, e non di polemica”. Finge buonumore Matteo Salvini, nella notte di domenica 26 gennaio, mentre gli exit poll cominciano a rivelare il panorama politico disegnato dalle regionali dell’Emilia-Romagna. Un appuntamento elettorale sul quale il leader della Lega aveva puntato molto, e che nelle ultime settimane aveva generato grande clamore mediatico.
L’epidemia, questa volta, è scoppiata a Wuhan, una metropoli di 11 milioni di abitanti situata sulle rive del Fiume Azzurro, nella Cina centrale. Lì, al mercato del pesce, una struttura enorme circondata da alti palazzi residenziali e situata nel cuore della città, si vendevano anche animali selvatici vivi. Ed è lì che è stato individuato il focolaio del misterioso agente patogeno — un microrganismo della famiglia dei coronavirus — che ha messo in allarme la Cina, e il mondo intero. Il nuovo coronavirus provoca infatti una patologia respiratoria simile alla SARS, una polmonite atipica scoppiat
Siamo in Tagikistan, nell’Asia centrale, sulle rive della diga di Istaravshan, un progetto idroelettrico voluto dal governo sovietico negli anni Sessanta. Un immenso busto di Lenin, probabilmente il più grande del mondo, domina il panorama con maestosa placidità, immobile nel cielo latteo. Lo sguardo fisso sull’orizzonte, il braccio sinistro teso, la mano aperta. Su quel lungo braccio di cemento, c’è un ragazzo che fa jogging. Indossa una tuta sportiva nera. Visto così, da lontano, sembra un acrobata. O un soldatino di metallo.
È questa l’immagine che più mi ha colpito, lo scorso 16 gennaio, ne
Il ricordo è ancora nitido nella mia mente. Un pomeriggio di primavera, qualche anno fa (sarà stato il 2014, o il 2015). Passeggio con un’amica nel centro della mia città. Dopo aver attraversato la piazza principale, infiliamo una stradina che sbocca in una piazzetta circondata da edifici neoclassici colorati in tinte pastello. Una zona vivace, piena di ristoranti, caffè, boutique e gallerie antiquarie, sempre molto affollata. Quel giorno, però, c’è qualcosa di diverso. La gente si assiepa, assorta, nel centro della piazza. Su un podio improvvisato — un cilindro di legno chiaro —, c’è un ragaz
Nel quarto episodio della serie televisiva The New Pope, creata e diretta da Paolo Sorrentino, le suore del Vaticano organizzano uno sciopero, occupando la Cappella Sistina. Vogliono che la loro partecipazione al funzionamento della Chiesa sia riconosciuta e valorizzata con il rispetto che merita.
“Ci siamo riunite tra noi sorelle, e ora comprendiamo bene la differenza tra un’elemosina e i diritti”, dice suor Lisette, la voce rotta dall’emozione. “Sono tutto orecchi!”, le risponde, con un sorriso gelido, il cardinal Angelo Voiello, Segretario di Stato della Santa Sede. Suor Lisette fa un bel r