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6 June 2019

Episode #334

30 May 2019

Episode #333

23 May 2019

Episode #332

16 May 2019

Episode #331

9 May 2019

Episode #330

2 May 2019

Episode #329

25 April 2019

Episode #328

18 April 2019

Episode #327

11 April 2019

Episode #326

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Introduction

Benedetta: È giovedì 9 maggio 2019. Benvenuti al nostro programma settimanale News in Slow Italian! Un saluto a tutti i nostri ascoltatori! Ciao Stefano!
Stefano: Ciao Benedetta! Un saluto a tutti!
Benedetta: Nella prima parte del nostro programma, parleremo di attualità. Inizieremo con la notizia del parziale ritiro dell’Iran dall’accordo sul nucleare. Poi, parleremo di un rapporto, pubblicato da Reporter senza Frontiere, che ha evidenziato un forte calo della libertà di stampa nel mondo. In seguito, discuteremo di una proiezione, secondo la quale Facebook entro 50 anni potrebbe avere un numero di utenti deceduti superiore a quello dei vivi. Per finire, vi racconteremo della nascita del primo royal baby di razza mista nella storia della monarchia moderna.
Stefano: Eccellente!
Benedetta: Ma non è tutto, Stefano. La seconda parte della trasmissione sarà dedicata alla lingua e alla cultura italiana. Nel segmento grammaticale, vi illustreremo l’uso dei partitivi. Nel dialogo avremo un’interessante discussione sul nome di una famosa specialità gastronomica siciliana, oggetto di una disputa lunga decenni, che vede contrapposte la città di Palermo e quella di Catania.
Stefano: L’Italia gastronomica non è nuova a diatribe del genere, Benedetta. Ogni regione vanta toponimi enogastronomici spassosi e strampalati, che spesso fanno discutere!
Benedetta: Hai proprio ragione, Stefano! A questo proposito, mi viene in mente un’altra disputa gastronomica tra due regioni italiane su un particolare tipo di pasta dalla forma tozza e attorcigliata. In Emilia Romagna e nei territori dell’ex Stato Pontificio, note zone anti clericali, è nota con il nome di strozzapreti, perché allude alla proverbiale golosità dei membri del clero. In Umbria, invece, lo stesso tipo di pasta si chiama umbricelli, per via della forma che ricorda quella dei lombrichi di terra.
Stefano: Per non parlare, poi, della “contesa” tra veneti e friulani sulla paternità dello spritz, il noto aperitivo italiano a base di prosecco, bitter e acqua frizzante. Oppure di quella che vede contrapposte Ferrara e Bologna sul nome da dare alla pasta ripiena da mangiare con il brodo. Tortellini, o cappelletti?
Benedetta: Credo che potremmo andare avanti per ore con questo argomento… Adesso, però, è il momento di introdurre il nostro secondo dialogo. L’espressione che abbiamo scelto questa settimana è “Starsene con le mani in mano”. Nel dialogo parleremo di un’iniziativa davvero interessante, realizzata a Milano, grazie a un lascito del maestro Giuseppe Verdi.
Stefano: Verdi amava moltissimo Milano. Pensa che si deve a lui la trasformazione del Teatro alla Scala in uno dei teatri più importanti del mondo.
Benedetta: Anche gli abitanti di Milano erano molto affezionati e attenti alle sue esigenze. Ho letto che negli ultimi giorni di vita di Verdi, i milanesi, per permettere al Maestro di riposare, cosparsero di paglia le strade intorno alla sua residenza per diversi giorni, in modo da attutire il rumore degli zoccoli dei cavalli e delle carrozze.
Stefano: Un gesto davvero commovente, che racconta l’affetto e il rispetto di tutta la cittadinanza per lo straordinario talento di Verdi.
Benedetta: È proprio vero, Stefano. Adesso, però, è tempo di dedicarci alle notizie della settimana.
Stefano: Allora, che lo spettacolo abbia inizio!
9 May 2019

Ieri, il presidente iraniano Hassan Rouhani ha dichiarato che Teheran ridurrà gli obblighi sottoscritti nell’accordo sul nucleare, lo storico patto firmato nel 2015 con altri sei paesi. La decisione è giunta esattamente un anno dopo quella unilaterale degli Stati Uniti di ritirarsi dal medesimo patto.

La dichiarazione del Presidente Rouhani giunge dopo le recenti tensioni tra l’Iran e gli Stati Uniti. Due settimane fa, infatti, l’amministrazione Trump si è adoperata per indurre tutti i paesi a smettere di comprare il petrolio iraniano, col risultato di far crollare nuovamente l’economia dell’Iran. All’inizio di questa settimana la Casa Bianca ha annunciato il dispiegamento di navi e di un gruppo di bombardieri B-52 nel Medio Oriente, adducendo come motivazione le minacce di un attacco contro le truppe americane in Iraq e in Siria a opera dell’Iran e dei loro sostenitori.

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9 May 2019

Secondo uno studio curato dalla ong parigina Reporter Senza Frontiere, in tutto il pianeta la libertà di stampa sarebbe sotto attacco e solo il 9 per cento della popolazione mondiale vivrebbe oggi in paesi, dove i giornalisti possono svolgere la loro professione in modo libero e indipendente. La relazione, pubblicata in aprile, è stata pubblicizzata più ampiamente lo scorso venerdì in occasione della Giornata Mondiale della Libertà di stampa.

Dal 2002, Reporter Senza Frontiere ha misurato i livelli di rispetto nei confronti della libertà giornalistica in 180 paesi. Nelle prime cinque posizione

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9 May 2019

Secondo un nuovo studio dell’università di Oxford entro cinquant’anni gli utenti di Facebook deceduti potrebbero superare quelli vivi. La relazione, pubblicata a fine aprile sulla rivista Big Data & Society, aggiunge anche che il social network potrebbe arrivare ad avere 4,9 miliardi di iscritti deceduti entro il 2100, se continuasse ad espandersi ai ritmi attuali.

Le proiezioni, basate su dati sulla popolazione delle Nazioni Unite e sulle informazioni demografiche fornite da Facebook, sollevano questioni su chi avrà il diritto di gestire i dati degli utenti defunti e in che modo queste informa

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9 May 2019

Lunedì mattina, la duchessa di Sussex, Meghan Markle, ha dato alla luce il suo primo figlio. Il bambino, il cui nome è Archie Harrison Mountbatten-Windsor, è il settimo in linea di successione al trono britannico. È il primo membro angloamericano della famiglia reale inglese e il primo di razza mista nella storia della monarchia moderna.

Come riportato sul profilo Instagram dei duchi di Sussex, il bambino è nato alle 5 e 26 del mattino con un peso di 7 libbre e 3 once, circa 3 chili e 260 grammi. L’annuncio della nascita ha colto molte persone di sorpresa, dal momento che Buckingham Palace ha c

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The Partitive: Il partitivo

Benedetta: È da tempo che cerco di risolvere un dilemma linguistico, che riguarda un piatto tradizionale siciliano molto famoso. Forse mi puoi aiutare tu, che sei un conoscitore delle tradizioni culinarie regionali. Sto parlando dell’arancino, una palla di riso impanata e fritta, farcita con del ragù di carne, del formaggio filante e dei piselli.
Stefano: Forse volevi dire arancina...
Benedetta: No! Il dilemma linguistico, di cui ti parlavo poco fa, è proprio questo. Si dice arancino, o arancina? Ho letto che a Palermo e nel resto della Sicilia occidentale si utilizza l’espressione arancina, mentre a Catania e nella parte orientale dell’isola è conosciuta come arancino. Sarei curiosa di sapere qual è il nome corretto di questa squisita prelibatezza!
Stefano: Certo che ti fai delle domande davvero bizzarre! Ero all’oscuro che i siciliani utilizzassero due nomi diversi. Io l’ho sempre chiamata arancina...

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The partitive in English can be some, any, a few.

In Italian, there are a number of different options for expressing the partitive. Following is a list which details the different ways you have at your disposal.

  1. You can combine the preposition di with a definite article to mean some. When using this partitive, you must follow the same rules you follow when using definite articles. Following is a chart demonstrating how di combines with each article.

Starsene con le mani in mano

Benedetta: Di recente ho letto che a Milano esiste una bellissima residenza in stile neogotico, che accoglie e si prende cura di anziani che un tempo erano musicisti, ballerini e cantanti di opere liriche.
Stefano: Non ho capito bene… Si tratta di una casa di riposo per vecchi artisti?
Benedetta: Beh, non proprio. La struttura, che si chiama “Casa Verdi”, è stata realizzata agli inizi del Novecento grazie a una donazione di Giuseppe Verdi. Il celebre compositore di Roncole di Busseto, negli ultimi anni di vita, volle costruire un luogo che potesse ospitare artisti di grande talento, privi dei mezzi economici per garantirsi una vecchiaia serena e assistita.
Stefano: Verdi era un vero filantropo. Durante tutta la sua vita, fu un uomo pieno di iniziative, a cui non piaceva starsene con le mani in mano. Non mi stupisce che abbia pensato a donare fondi, che potessero aiutare artisti come lui, ma meno fortunati.

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Riferimenti metaforici al potere espressivo delle mani sono presenti in ogni cultura e in ogni tempo. Nella lingua italiana starsene con le mani in mano significa: passare il tempo senza far nulla, oziare, essere passivi, inattivi, per scelta o anche per costrizione. L’espressione evoca l’immagine di due mani che si stringono e si sorreggono, spesso con le dita incrociate, in un atteggiamento di oziosa improduttività.

Insert the correct form of the partitive del, della, etc.
  1. Ha scritto parole su Gadda e vuole condividerle.
  2. Ci sono problemi con il nuovo sistema Mac.
  3. Compriamo latte e patate per fare una ricetta irlandese.
Insert either qualche or alcuni/e to complete each sentence.
  1. Avete conosciuto tedesco quando siete stati in Germania?
  2. Alessandra ha sempre cose da fare prima di tornare a casa.
  3. Mio zio ha letto libri di Svevo.
  4. mie amiche non possono venire stasera.
  5. studenti hanno tentato, ma il problema era troppo difficile.
  6. volta mi piace prendere un po’ di sole.
  7. Per ragione, non so dove ho messo le chiavi.
  8. Hai scritto poesia che mi permetteresti di leggere?
  9. Se non vediamo Angelo al bar, sarà in altro posto qui vicino.
  10. Mia sorella ha fatto acquisti a Milano.