Macron vince le legislative in Francia: si completa la metamorfosi del paesaggio politico francese
Soltanto qualche mese fa, sembrava un’utopia, un progetto ambizioso e difficilmente realizzabile. Oggi è una realtà. La République En Marche!, il movimento politico fondato da Emmanuel Macron nell’aprile del 2016 — un nuovo modello che ha fatto del superamento della classica dicotomia destra-sinistra la sua bandiera — ha ottenuto una netta vittoria al secondo turno delle elezioni legislative francesi, domenica 18 giugno.
Con questo nuovo trionfo elettorale, Emmanuel Macron completa quindi la sua opera di demolizione del vecchio sistema partitico francese, fisso per decenni sull’alternanza tra socialisti e conservatori, e ridisegna con energia il paesaggio politico del paese.
In questi mesi, di fatto, abbiamo visto cadere come birilli i veterani della politica francese. Nomi su cui molti avrebbero scommesso. Presidenti ed ex presidenti, come François Hollande e Nicolas Sarkozy. E vecchie volpi della politica, come François Fillon, che probabilmente si immaginava già a passeggiare tra le sale dorate dell’Eliseo. Altri volti noti della scena politica francese, come il ministro Bayrou, leader del MoDem, un partito di matrice socioliberale, hanno conservato un ruolo alleandosi con il progetto di Macron.
Londra, l’incendio di un edificio popolare accende conflitti sociali latenti
Dicono che a far scoppiare l’incendio sia stato un vecchio frigorifero al secondo piano. Ma per risalire alla vera scintilla di questa tragedia dobbiamo andare molto più lontano, molto più in alto. Dobbiamo andare nei palazzi del potere londinese dove si prendono, spesso a cuor leggero, decisioni che segnano per sempre la vita di milioni di persone.
È quasi l’una del mattino di giovedì 15 giugno quando dai piani bassi della Grenfell Tower si levano le prime fiamme. In poco tempo, il fuoco invade l’intero edificio, alimentato, si scoprirà poi, dal materiale altamente infiammabile scelto ne
Milano, in viaggio con la potente realtà virtuale di Alejandro González Iñárritu
Lo scorso venerdì 13 gennaio, a sette giorni dalla scadenza del suo secondo mandato presidenziale, Barack Obama concedeva un’intervista al New York Times nella quale faceva un po’ il bilancio degli otto anni passati nello Studio Ovale, soffermandosi, tra le altre cose, sul ruolo dei libri nella sua vita, sia a livello personale che professionale. Libri come fonte di idee, come momento di riflessione. “La lettura mi ha sempre dato la possibilità di mettere le cose nella giusta prospettiva e la capacità di mettermi nei panni degli altri”, diceva Obama al giornalista che lo intervistava.
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Estate a Trieste, storia di un delicato equilibrio tra divertimento e diritto al riposo
L’estate è ufficialmente arrivata, ma quest’anno un brivido di apprensione gela il sangue degli abitanti di via Torino, nel cuore neoclassico di Trieste, a due passi dal mare e dalla piazza principale della città. Eh già! Quella che un tempo era una via dal fascino discreto e sonnacchioso, popolata da vecchie botteghe artigiane, salumerie, negozi di frutta e verdura e qualche piccolo bar di quartiere dall’aspetto un po’ cadente, negli ultimi 3 o 4 anni si è trasformata nel centro pulsante della movida locale. Un luccicante palcoscenico su cui si affaccia una fila infinita di bar e piccoli rist
Un matrimonio a base di equazioni
Ciao, cerco un ragazzo intelligente che possa essere il mio futuro marito. Questo è il mio numero di telefono. Dopo un più che prevedibile +39 — il prefisso telefonico internazionale dell’Italia — sulla superficie del foglio scorre un’equazione complicatissima, densa di frazioni, logaritmi, radici cubiche ed esponenti. Un messaggio scritto col pennarello nero su un foglio di carta bianco. Attaccato con qualche frammento di nastro adesivo a un albero di un viale milanese. Parole e simboli che, almeno per un istante, devono aver attratto l’attenzione di centinaia di passanti.
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