Screen width of at least 320px is required. Screen width can be adjusted by widening your browser window or adjusting your mobile device settings. If you are on a mobile device, you can also try orienting to landscape.

3 May 2017

Episode #77

26 April 2017

Episode #76

19 April 2017

Episode #75

12 April 2017

Episode #74

5 April 2017

Episode #73

29 March 2017

Episode #72

22 March 2017

Episode #71

15 March 2017

Episode #70

8 March 2017

Episode #69

Speed 1.0x
/
aa
AA
Cari ascoltatori, bentrovati. Oggi è mercoledì 5 aprile e chi vi dà il benvenuto è il vostro amico Nicola. Vorrei cominciare subito la puntata odierna parlandovi del Venezuela, un paese piegato da una gravissima crisi economica e paralizzato dallo scontro di potere tra il presidente Nicolas Maduro e l’Assemblea Nazionale, ovvero il Parlamento del paese. Alcuni avvenimenti verificatisi la scorsa settimana hanno riacceso i riflettori su ciò che sta accadendo nel Paese. Parliamone per qualche minuto!

Venezuela: colpo di stato o pesce d’aprile?

5 April 2017

Forse vi sarà capitato di leggere sui giornali, o sentire alla televisione che lo scorso giovedì 30 marzo il Tribunale Supremo di Giustizia venezuelano, vicino al presidente Nicolas Maduro, ha privato il Parlamento dei suoi poteri, revocando anche l’immunità dei suoi deputati.

Come riportato sul blog Huffington Post, l’Alta Corte ha stabilito di privare l’Assemblea Nazionale delle competenze parlamentari che le competono affidandole alla Sala Costituzionale, per ovviare a una situazione di “ribellione e insubordinazione”.

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.

* * *
Adesso spostiamoci in Inghilterra. Che mercoledì 29 marzo sia stato un giorno importante, non c’è dubbio. Non sono sicuro, però, se sia giusto definirlo memorabile o nefasto. State a sentire...

Brexit: il Regno Unito dà il via ufficiale alle trattative con Bruxelles

5 April 2017

Forse l’avete intuito, torniamo a parlare di Inghilterra, del voto della Brexit e della recente lettera di notifica dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona firmata dal primo ministro, Theresa May, e poi consegnata in giornata al presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk.

Alea iacta est, il dado è tratto, disse Giulio Cesare mentre si apprestava ad attraversare il fiume Rubicone nel gennaio del 49 a.C.

Con queste celebri parole, Cesare riferiva ai suoi legionari che la decisione di marciare alla conquista di Roma era stata presa e che, passato il fiume, non ci sarebbe stato modo di t

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.

* * *
Come accade nella stragrande maggioranza dei divorzi, entrambe le parti perdono qualcosa durante il processo di separazione. Non sarà soltanto il Regno Unito a pagare gli effetti della Brexit, ma anche i paesi dell’Unione soffriranno la perdita di un partner importante. Molti di voi in questo momento si staranno chiedendo quali sono i possibili scenari che interessano l’Italia. Vi rispondo subito!

Milano si candida a capitale della finanza europea

5 April 2017

Secondo la società di rating americana Standard & Poor’s, l’Italia, insieme all’Austria, sarà uno dei paesi europei che subirà meno gli effetti negativi del divorzio tra Regno Unito e Unione europea.

Attenzione, però, che la parola “meno” non significa “per nulla”.

Senza il Regno Unito, probabilmente tutti i paesi dovranno aumentare la quota di partecipazione al bilancio dell’UE. L’Italia, che al momento paga 17 miliardi e 693 milioni di euro, nel 2019 potrebbe essere chiamata a versare all’incirca 19 miliardi di euro.

Inoltre, l’indebolimento della sterlina rischia di penalizzare le

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.

* * *
E a proposito di Unione europea e opportunità per l’Italia, ora vorrei parlarvi di un contestato progetto di costruzione che coinvolge la Puglia, in particolare un paesino nei pressi di Lecce. Si tratta del TAP, ovvero il Trans Adriatic Pipeline. Vi spiego di cosa si tratta…

Melendugno contro il Trans Adriatic Pipeline

5 April 2017

La sigla TAP (Trans Adriatic Pipeline) indica il progetto di costruzione di un mega-gasdotto che porterà gas dai giacimenti dallo stato dell’Azerbaigian fino all’Europa. Un’imponente conduttura lunga 878 chilometri che, prima di giungere nelle coste meridionali dell’Italia, attraverserà la Grecia, l’Albania e il mar Adriatico.

Il punto di arrivo del super-gasdotto sarà localizzato al confine del piccolo comune di Melendugno, nel Salento, dove poi si collegherà con l’estesa rete di gasdotti italiani che, con i suoi 13.000 chilometri, è una tra le più lunghe del mondo.

Un progetto che, se

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.

* * *
E dalle proteste dei cittadini di Melendugno, passiamo ora a parlare di quelle di alcuni esponenti della Lega Nord che - pensate un po’ - si sono lamentati di un piatto nigeriano che è stato servito nella mensa di una scuola elementare.

La Lega Nord non digerisce il cibo nigeriano

5 April 2017

La Lega Nord, guidata da Matteo Salvini, è il partito politico italiano che ha abbracciato a pieno le idee del populismo estremo. Per i suoi esponenti ogni occasione è buona per condannare l’immigrazione, diffondendo sentimenti di odio e paura.

Una strategia che mira a dare enfasi a quegli episodi in cui gli immigrati sono protagonisti negativi, che giustifica gli episodi di intolleranza e soprattutto che tenta di sminuire e talvolta condannare, tutte quelle lodevoli iniziative che tentano di promuovere l’integrazione.

Un esempio eclatante riguarda le critiche della Lega all’idea di una

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.