Venduto all’asta il documento del sequestro di Aldo Moro
17 February 2022
Di AP Photo - Via Fani, Roma, 16 marzo 1978, ore 9, su ilpost.it, 16 marzo 2018., Pubblico dominio, Collegamento
Alessandro: | A gennaio, la casa d’aste Bertolani Fine Art di Roma ha messo all’incanto il comunicato cartaceo con il quale poco più di quarant’anni fa, l’organizzazione terroristica italiana delle Brigate Rosse rivendicò il sequestro di Aldo Moro e il massacro degli agenti della sua scorta. La notizia della vendita all’asta del documento è stata diffusa dai giornali, provocando nell’opinione pubblica scetticismo, scandalo e tanta indignazione. |
Carmen: | Comprensibile. Il caso Moro ricorda una delle pagine più tristi della storia del nostro Paese. |
Alessandro: | Hai ragione! Negli anni in cui ebbe luogo questa tragica vicenda, l’Italia attraversava un periodo molto tumultuoso, a causa dell’estremizzazione della dialettica politica. Ció ebbe come conseguenza quella di generare violenze di piazza, lotta armata e terrorismo. In questo frangente, uno dei gruppi più attivi e pericolosi erano le Brigate Rosse, un’organizzazione di estrema sinistra che voleva innescare una rivoluzione comunista. Aldo Moro era un personaggio politico molto noto. In quegli anni, ricopriva l’incarico di presidente della Democrazia Cristiana, partito che godeva di gran parte del consenso popolare. Moro fu rapito il 16 marzo del 1978 nel corso di un assalto armato in via Montalcini a Roma e fu tenuto ostaggio per 55 giorni, durante i quali i brigatisti chiesero al governo uno scambio di prigionieri. Quando tutte le richieste vennero rifiutate, il 9 maggio successivo, i sequestratori giustiziarono Moro. Il suo cadavere fu ritrovato lo stesso giorno nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, parcheggiata in una strada poco lontana dalle sedi nazionali romane della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista italiano. Tornando al comunicato cartaceo con cui le Brigate Rosse annunciarono quel massacro, pare sia stato venduto all’asta per circa 32 mila euro. |