Lo scorso lunedì la Fondazione Walk Free ha pubblicato la seconda edizione del suo indice globale sulla schiavitù. Questa organizzazione per i diritti umani, che si propone l’obiettivo di porre fine alle forme moderne di sfruttamento, afferma di avere rilevato tracce di schiavitù in tutti i 167 paesi presi in esame.

Complessivamente, nel mondo contemporaneo, sono quasi 36 milioni le persone che subiscono qualche forma di schiavitù. I tre paesi con il più alto numero di vittime in rapporto alla popolazione totale sono la Mauritania, con il 4%, l'Uzbekistan, e Haiti. In India, secondo i dati riportati nell’inchiesta, oltre 14,3 milioni di persone vivono oggi in schiavitù, un numero superiore a quello di qualsiasi altro paese al mondo, equivalente a quasi il 40% delle persone che vivono in condizioni di schiavitù a livello globale.

Il Gruppo dei Venti, che riunisce i leader dei paesi avanzati e delle potenze mondiali emergenti, si sono incontrati a Brisbane, in Australia, durante il fine settimana in occasione del vertice annuale. I leader che rappresentano le economie che generano l'85% del PIL mondiale hanno affrontato temi come la promozione della crescita e le attuali sfide economiche globali. Il presidente russo Vladimir Putin ha abbandonato anticipatamente il vertice dopo aver ricevuto una fredda accoglienza da parte degli altri leader. Putin non è rimasto per la pubblicazione della dichiarazione conclusiva.

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Migliaia di cechi hanno invaso le strade di Praga lo scorso lunedì per protestare contro il presidente Milos Zeman. Il 17 novembre ha segnato il 25° anniversario della cosiddetta Rivoluzione di Velluto, che nel 1989 pose fine al regime comunista in Cecoslovacchia.

Il presidente è stato fischiato dalla folla mentre si accingeva a scoprire una targa commemorativa in onore degli studenti coinvolti nella protesta del 1989. Molti cechi pensano che il presidente sia troppo vicino alla Russia e alla Cina. Lunedì scorso i manifestanti portavano striscioni con sopra scritto “abbasso Zeman” e “non vo

Un agente immobiliare australiano ha utilizzato una serie di immagini scattate da un drone per lanciare sul mercato una proprietà, senza accorgersi che nelle fotografie appariva anche una donna, residente in un edificio vicino, ritratta nell’atto di prendere il sole nuda. L’immagine è rimasta esposta per qualche tempo su un cartellone pubblicitario davanti alla casa del vicino della donna, ed è stata finalmente rimossa lo scorso 17 novembre.

Qualche settimana fa, la Eview Real Estate ha deciso di utilizzare un velivolo teleguidato per scattare una serie di fotografie aeree di un immobile si

Emanuele:	Sabato scorso, mentre passeggiavo in centro, ho visto tantissime bancarelle che vendevano oggetti per le feste in maschera.
Benedetta:	Un mercato all’aperto, che bello! Io ho una grande passione per i mercatini, soprattutto quelli che si organizzano nel periodo natalizio.
Emanuele:	Fantastico! Se in questo momento mia madre fosse qui con noi comincerebbe subito a elogiarti e i suoi occhi brillerebbero come raggi di sole.
Benedetta:	Anche lei come me è un’appassionata di shopping natalizio?

In Italian, nouns consisting of more than one word which combine to create a new, independent word can take the form of a noun + preposition + (article) + noun. These nouns can describe types of things with specificity (campo da calcio, camera da letto) and they can be idiomatic phrases (luna di miele).

Below is a suggestive list of nouns with prepositions, organized by the prepositions used in each phrase.

Sostantivo + da + (articolo) + sostantivo

Carta da lettera ... stationery, writing paper Tavolo da cucina ... kitchen table Sala da pranzo ... dining room Camera da letto ... bedroom Costume da bagno ... bathing suit Ferro da stiro ... iron (for clothes) Scarpe da ginnastica / tennis ... gym / tennis shoes Abito da sera ... evening dress, black tie Campo da calcio ... soccer field Carta da parati ... wallpaper

Benedetta:	Controlla un attimo il tuo cellulare, mi pare che stia vibrando. Se devi rispondere, fai pure, non mi dà nessun fastidio.
Emanuele:	Non ti preoccupare, è il mio amico Luigi. Immagino che voglia rimproverarmi perché non lo sostengo nelle sue scelte. Meglio non rispondere.
Benedetta:	Come preferisci. Non vorrei essere invadente, ma posso chiederti su cosa divergono le vostre opinioni?
Emanuele:	Che cosa risponderesti se qualcuno ti chiedesse se fa bene a perseguire la carriera accademica in Italia? Secondo me, è meglio gettare la spugna e pensare ad altro!

Gettare la spugna significa: desistere, abbandonare un’impresa, rinunciare a svolgere un’attività, rassegnarsi di fronte a una grande difficoltà.

L’espressione è una metafora sportiva. Durante un incontro di boxe, infatti, l'allenatore di un pugile in difficoltà getta una spugna sul ring per chiedere la conclusione del combattimento. Il gesto di gettare la spugna, quindi, simboleggia una dichiarazione di resa. Questa regola è stata introdotta nel ventesimo secolo per prevenire il verificarsi di gravi incidenti durante i combattimenti.