L’hanno chiamata Aya, una parola che in arabo significa “miracolo”. Quando l’hanno estratta dalle macerie, nella città di Jindires, a pochi chilometri dal confine con la Turchia, era ancora attaccata al cordone ombelicale della madre, morta, insieme al resto della famiglia, nel terremoto. Quel terremoto — due devastanti scosse — che lo scorso 6 febbraio ha colpito la Turchia sud-occidentale e la zona di Aleppo, in Siria. Disidratata, stremata dal freddo, il battito cardiaco debole, ma viva. Un miracolo, appunto. Ora molti la vogliono adottare, ed è partita una vera e propria gara di solidariet
Era il 13 febbraio 2019, quando il giornalista Marco Travaglio, direttore dell’edizione cartacea de il Fatto Quotidiano, nel corso di un suo intervento televisivo, faceva arrabbiare l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, all’epoca senatore della Repubblica.
In collegamento con il talk show Tagadà dal suo ufficio presso la redazione del Fatto, Travaglio aveva alle spalle una parete con degli scaffali colmi di libri, posizionati un po’ alla rinfusa. Tra tutti quei libri, però, c’era pure un oggetto… alquanto insolito: un rotolo di carta igienica con la faccia di Matteo Renzi stampata più vo
Se penso alle possibilità offerte dal riconoscimento facciale, la mia mente corre veloce alla letteratura distopica. E poi, con un brivido, alla Cina di Xi Jinping. Immagino megalopoli dai colori sfumati, e masse di persone silenziose. Un flusso umano in movimento costante. Nelle strade, negli uffici o nei supermercati, nella rete del trasporto metropolitano. Volti che sfilano sotto lo sguardo acuto e implacabile di migliaia, milioni, di occhi elettronici. Volti fotografati, filmati all’infinito, catalogati con cura maniacale nei meandri elettronici del regime.
Ma il riconoscimento facciale non
L’FBI l’ha arrestato all’aeroporto Kennedy di New York, il 5 gennaio 2022. Gli agenti non avevano dubbi: erano convinti che fosse lui il famoso ladro di manoscritti a cui da tempo davano la caccia. Pesante il complesso accusatorio: frode telematica (con l’accusa di aver rubato oltre mille manoscritti) e furto d’identità aggravato (per aver creato oltre 150 indirizzi di posta elettronica simili a quelli di noti professionisti attivi nel campo dell’editoria).
Lui, Filippo Bernardini — italiano, 29 anni, un buon lavoro nell’ufficio diritti della sede londinese della prestigiosa casa editrice Simon