Gilets jaunes, la Francia dimenticata
La loro protesta ha preso forma sulle reti sociali —su Facebook, soprattutto—, grazie a una serie di mappe costantemente aggiornate e alla condivisione di fotografie, messaggi e video-messaggi. Non hanno un partito politico alle spalle, né una struttura sindacale. Ma hanno un nemico comune —il presidente Macron e le sue riforme— e un nome semplice e di gran fascino fonetico: gilets jaunes.
Quella dei gilets jaunes è una protesta che coinvolge due anime della Francia: quella rurale e quella delle periferie industriali. Due anime importanti, eppure, spesso dimenticate dalla classe politica parigina. Ma dallo scorso sabato 17 novembre, questa Francia dimenticata è scesa in piazza, monopolizzando con forza l’attenzione pubblica.
Cortei in tutta Italia, gli studenti criticano il governo
Una giornata di grande tensione collettiva, quella di venerdì 16 novembre. In tutta Italia, circa 100.000 studenti hanno partecipato a una serie di cortei antigovernativi. Oltre 70 le città coinvolte, tra cui Roma, Milano, Firenze, Napoli e Bologna. In alcune città, le manifestazioni hanno assunto un tono d’intensa contestazione politica, come a Milano, dove i ragazzi che hanno preso parte al “No Salvini Day” hanno bruciato un pupazzo con l’immagine del ministro e leader leghista, così come alcune bandiere dei due partiti al governo. A Roma ci sono stati momenti di tensione nei pressi del pala
Tiberis, la spiaggia (abusiva) sul Tevere
Decisamente, Virginia Raggi —dal giugno 2016 sindaco di Roma sotto l’egida del Movimento 5 Stelle—, non sta vivendo un buon momento.
Lo scorso 27 ottobre, una folla inferocita si è data appuntamento in piazza del Campidoglio, davanti al palazzo che ospita gli uffici dell’amministrazione comunale, per protestare contro la situazione di grave degrado della città. “Vogliamo che Roma sia nuovamente una Capitale: vivibile, accogliente, una città con un progetto per il futuro”, dicevano i manifestanti. Un coro di voci deluse dominava la piazza: “Dimissioni!… Dimissioni!”. Le dimissioni invocate, ovv
Paolo Cognetti, la cima della montagna non è l’obiettivo
Una vita dedicata alla letteratura e ai viaggi, quella dello scrittore milanese Paolo Cognetti, vincitore, l’anno scorso, del prestigioso Premio Strega con il romanzo Le otto montagne. Da martedì 6 novembre, Cognetti è nuovamente in libreria, con Senza mai arrivare in cima, un diario di viaggio autobiografico, un’opera che fonde alla perfezione le due grandi passioni del suo autore.
In una video-intervista apparsa sul sito web di Repubblica lo scorso 16 novembre, Cognetti parla del viaggio che ha ispirato la sua nuova creazione. Un viaggio nel Dolpo, sperduta regione del Nepal al confine con i
Da distributore di benzina a laboratorio creativo, la rinascita di uno storico edificio milanese
I graffiti sulle serrande, la vernice scrostata, qualche ragnatela qua e là. L’edificio era abbandonato da tempo. Eppure, quella struttura dalle linee morbide —un po’ nave da crociera, un po’ disco volante—, era un vero gioiello. E lui, Lapo Elkann, erede di casa Agnelli, imprenditore e responsabile della promozione del marchio FIAT, lo sapeva bene. Tanto, da volerlo acquistare per farne la sede della sua ultima creatura, Garage Italia Customs, una società dedicata alla “personalizzazione” di mezzi di trasporto di ogni tipo, dalle automobili alle barche.
A Milano, tutti conoscevano la storia d