Op-ed anonimo sul New York Times, eloquenza individuale, o strategia collettiva?
Il nuovo libro di Bob Woodward, il celebre giornalista del Washington Post, autore, insieme al collega Carl Bernstein, dell’inchiesta che portò allo scandalo Watergate, è uscito ieri. Si intitola Fear: Trump in the White House, ed è il risultato di un lungo lavoro investigativo basato su una serie di conversazioni con alcuni collaboratori e membri dell’amministrazione Trump. Alcuni frammenti del libro sono stati diffusi in anteprima martedì 4 settembre, rivelando il drammatico ritratto di una Casa Bianca in preda al caos. Il giorno dopo, mercoledì 5 settembre, il New York Times rincarava la dose, pubblicando un op-ed anonimo con un contenuto molto simile.
L’autore dell’articolo pubblicato dal Times, pur non rivelando la sua identità, allude all’esistenza di un fronte di resistenza all’interno dell’amministrazione Trump. Un gruppo di “eroi anonimi”, alti funzionari che si muovono nell’ombra per bloccare —o almeno sfumare— gli elementi più illogici e deleteri del programma politico presidenziale, nel nome del benessere e della stabilità democratica del paese.
Incendio al museo nazionale del Brasile, una tragedia evitabile
La notte del 29 gennaio 1996, in meno di tre ore, La Fenice, lo splendido teatro lirico di Venezia, venne divorato dal fuoco. Quella notte soffiava un vento impetuoso, e l’area attorno al teatro era insolitamente deserta. I canali che circondavano l’edificio erano stati prosciugati per consentire la realizzazione di alcune opere di pulitura. Deserto anche il teatro: i musicisti dell’orchestra erano in tournée a Vienna. Il sistema antincendio? Disattivato. In quei giorni si stava installando un nuovo impianto, più efficiente e compatibile con gli standard europei.
È stato questo il mio primo pe
Il futuro dell’Europa
Martedì 28 agosto il primo ministro ungherese Viktor Orbán si trovava a Milano, su invito del leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Nel corso della conferenza stampa che aveva seguito l’incontro, Orbán, ostentando grande sintonia con il suo anfitrione, aveva dedicato un pensiero alquanto bellicoso al presidente francese, Emmanuel Macron. “In Europa ci sono due campi: uno è guidato da Macron, leader delle forze politiche che sostengono l’immigrazione”, aveva detto il premier ungherese, che, come molti di voi ricorderanno, nel 2015 —all’apice della crisi migratoria balcanica—
Chiara e Fedez, sposarsi è di moda
Voi mi direte che sono cinica, ma vi confesso che quando, nel maggio del 2017, si diffuse la notizia che il rapper milanese Fedez e Chiara Ferragni, la fashion blogger più famosa del mondo, avevano deciso di sposarsi… beh, avevo pensato a un’abile strategia di marketing.
In mia difesa, vi dirò che la scenografia scelta dai due per l’occasione sembrava… perfetta. Incredibilmente… perfetta. Nel corso di un affollatissimo concerto all’Arena di Verona, Fedez, in smoking, aveva dedicato un brano inedito a Chiara, che, fasciata da un tubino nero scintillante, l’aveva raggiunto sul palco. “Non servon
Lucio Battisti, arte e successo commerciale
Vent’anni fa, il 9 settembre del 1998, si spegneva una delle voci più indimenticabili della storia della musica italiana, quella di Lucio Battisti. Cantante, compositore, chitarrista elegante e geniale, Battisti, nel corso della sua carriera, ha pubblicato complessivamente 20 album, vendendo 25 milioni di dischi in tutto il mondo. Ma il suo ruolo storico va ben oltre il successo commerciale. Battisti ha l’immenso merito di aver ridisegnato la tradizione melodica italiana, aprendola alla sperimentazione stilistica e alla contaminazione culturale.
Di tutta la sua considerevole produzione musicale