Il Super Tuesday, tuttavia, ha rivelato anche i lati deboli della candidata democratica. Clinton è la candidata preferita delle minoranze e degli elettori democratici più tradizionali, ma non convince alcuni settori della sfera progressista che avevano invece giocato un ruolo chiave nelle vittorie elettorali di Barack Obama, sia nel 2008 che nel 2012: i giovani, prima di tutto, ma anche la classe media più colta e dinamica delle aree urbane.
Nel discorso ai suoi sostenitori, martedì sera, l’ex segretario di Stato ha sfoggiato una retorica da candidata ufficiale, come se la nomination l’avesse già in tasca, ma in realtà lei e il suo team sanno bene che per vincere la Casa Bianca, a novembre, sarà necessario delineare un compromesso politico con Bernie Sanders.