In un’America Latina dove imperversano figure nefaste come Javier Milei, Nayib Bukele e, fino a poco fa, Jair Bolsonaro, il successo politico della progressista Claudia Sheinbaum è una ventata d’aria fresca, un collettivo sospiro di sollievo.
Domenica 2 giugno, i messicani hanno scelto lei per guidare, come presidenta, le sorti del paese. Quella di Sheinbaum, con 35 milioni di voti, pari a più del 59% delle preferenze, è stata la più grande vittoria elettorale nella storia della democrazia messicana.
Ma Claudia Sheinbaum non è interessante solo per il volume del suo trionfo. O solo perché è la
La sera di venerdì 31 maggio, i responsabili del comitato a capo della campagna elettorale di Donald Trump stupivano il mondo con una notizia: nelle 24 ore successive alla condanna dell’ex presidente nel processo sui pagamenti alla pornostar Stormy Daniels, avevano raccolto quasi 53 milioni di dollari, grazie alle donazioni online. A rendere la cifra ancor più impressionante, un paragone: fra giugno e dicembre 2023, nell’arco di ben sei mesi, lo stesso comitato aveva raccolto 58 milioni di dollari. Era evidente che la sentenza che aveva colpito l’ex inquilino della Casa Bianca era stata, per m
Può sembrare paradossale che un discendente di immigrati come Jordan Bardella — italiano al 75%, per citare le sue parole — abbia fatto della retorica contro l’immigrazione il suo cavallo di battaglia. Non tutti gli immigrati sono uguali, direbbe lui, nuova stella dell’estrema destra francese.
Le origini di Jordan Bardella affondano, in parte, nella periferia operaia torinese, a Nichelino, città legata alla fabbricazione delle automobili FIAT, demograficamente esplosa ai tempi del miracolo economico degli anni 60. Da lì, venivano i suoi nonni materni, Severino e Iolanda, che, nel 1963, decisero
L’hanno chiamato “Il Caravaggio perduto” e dallo scorso 28 maggio può essere ammirato, avvolto in una luce soffusa, nella sala 8A del museo del Prado, dipinta, per l’occasione, in un elegante tono grigio antracite.
Nel video in cui l’opera è presentata al pubblico delle reti sociali del museo madrileno — un milione e duecentomila follower solo su Instagram —, David García Cueto, capo del dipartimento di pittura italiana e francese, sottolinea l’eccezionalità dell’evento. “Era dal 1981, anno dell’attribuzione del Martirio di sant’Orsola, che non si scopriva una nuova opera d
L’arguzia di Winston Churchill ci ha regalato una frase che è ormai parte della cultura collettiva. “La democrazia è la forma di governo peggiore che esista, fatta eccezione per tutte le altre”, amava dire il grande statista inglese, che fu primo ministro negli anni della guerra contro la Germania nazista, e poi, nuovamente, dal 1951 al 1955.
Nel 1924, l’Italia era una monarchia costituzionale, con un re, un parlamento, e un presidente del consiglio dei ministri: Benito Mussolini. Formalmente, il paese era ancora una democrazia. Ma una democrazia sull’orlo del baratro.
Il Parlamento del regno, i