Protesta ecologista alla Fontana di Trevi: Il dibattito sul limite del vandalismo
Carmen: | Vorrei parlare sul dibattito sempre più acceso, riguardo alla leicità di usare i monumenti antichi come strumento di protesta da parte degli attivisti ambientalisti. Le loro azioni, che spesso rappresentano dei veri e propri attacchi di vandalismo nei confronti dei beni culturali, hanno suscitato reazioni contrastanti e hanno portato alla luce questioni piuttosto complesse. L'ultimo caso risale a pochi giorni fa. |
Alessandro: | Penso di sapere a quale episodio ti riferisci: lo sfregio alla Fontana di Trevi. È così? |
Carmen: | Proprio quello! Non stiamo parlando di un'opera d'arte qualunque. La Fontana di Trevi rappresenta uno dei monumenti simbolo di Roma e dell'Italia intera, nonché un emblema di bellezza estetica frutto del genio umano. Lunedì 21 maggio, una decina di attivisti del gruppo Ultima Generazione ha perpetrato un vero e proprio attacco alla fontana entrando nella vasca e versando un liquido nero nell'acqua dopo aver esposto uno striscione con scritto “non paghiamo il fossile”. Poi, ha gridato lo slogan "il nostro Paese sta morendo" volendo rimarcare il fatto che gli effetti devastanti dell'alluvione che recentemente hanno colpito l'Emilia-Romagna, sono riconducibili al cambiamento climatico. I turisti e i passanti però non l’hanno presa bene e invece di applaudire l’iniziativa, hanno contestato gli attivisti con fischi e frasi di disappunto. |