È stato sequenziato il genoma di un abitante dell’antica Pompei
16 June 2022
Emanuele Longo / Shutterstock
Alessandro: | Gli scavi archeologici di Pompei continuano a regalarci importanti novità Olinda... Drizza le orecchie e ascoltami con attenzione! Giovedì 26 maggio, un gruppo di ricerca italiano e internazionale ha pubblicato sulla rivista scientifica Nature i risultati di uno studio sul DNA di un abitante vittima della catastrofica eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 dopo Cristo. |
Olinda: | Sul DNA? Davvero? |
Alessandro: | Sì! Il materiale organico oggetto di studio proviene da piccolissimi frammenti di ossa di uno dei due scheletri rinvenuti nella cosiddetta Casa del Fabbro, un’antica abitazione romana che nei primi del Novecento fu scenario di scavi archeologici. I resti di questi individui furono scoperti nel 1933, nella sala da pranzo della casa a poca distanza l’uno dall’altro. Uno di loro -- quello da cui è stato ricavato il DNA -- fu trovato adagiato su quello che poteva essere un divano di legno, con le braccia incrociate sotto la testa e le gambe distese sul pavimento. Dopo anni di studio, gli scienziati oggi sono riusciti per la prima volta nella storia a sequenziare il genoma completo di una delle vittime di Pompei, ottenendo informazioni rilevanti sulla sua forma fisica al tempo dell’eruzione. |