Screen width of at least 320px is required. Screen width can be adjusted by widening your browser window or adjusting your mobile device settings. If you are on a mobile device, you can also try orienting to landscape.

28 December 2022

Manuale di scrittura per musei

21 December 2022

‘Più libri più liberi’ e il ritorno delle fiere letterarie

21 December 2022

La prima della Scala, tra sfarzi e polemiche

30 November 2022

Beirut regala un nuovo dipinto di Artemisia Gentileschi

23 November 2022

Abusi nel mondo della ginnastica ritmica italiana

16 November 2022

Il filo del Colibrì

16 November 2022

Dai Bronzi di Riace al ‘Tesoro di San Casciano’

2 November 2022

La stranezza di Roberto Andò, omaggio a Pirandello

19 October 2022

Barcolana 54, un’edizione in grande stile

Speed 1.0x
/
aa
AA

Abusi nel mondo della ginnastica ritmica italiana

23 November 2022
Abusi nel mondo della ginnastica ritmica italiana
Belish / Shutterstock
Uno dei tanti miti dello sport è quello legato al sacrificio a ogni costo. Ottenere risultati richiede disciplina, dedizione e costanza, ma tutto ciò spesso si confonde con l’idea che, per vincere, si debba soffrire.

In un contesto di sofferenza elevata a mito, può succedere che le eventuali angherie degli allenatori non vengano percepite come tali. Che la fiducia tra allenatore e atleta aiuti il primo a trasformarsi in aguzzino.

Questo discorso, purtroppo, è tutt’altro che teorico. Lo dimostra, per esempio, il caso di Nina Corradini, ex promessa della ginnastica ritmica che nel 2021 ha lasciat

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.