Per quanto mi riguarda, un condannato a morte giustiziato è sempre un morto di troppo, ma di pena di morte parliamo un'altra volta! Il problema è che in quest’ultimo pacchetto natalizio di esecuzioni capitali, tra i tanti presunti “terroristi”ce n’era uno, l’Imam Nimr Al Nimr, che politicamente contava più degli altri, se non altro per quanto riguarda la politica estera e in particolare i rapporti già tesissimi con l’Iran.
Ora, che gli altri 46 fossero davvero terroristi è tutto da appurare, visto che a condannarli è stato un sistema giudiziario, basato su un testo sacro scritto 1500 anni fa, secondo il quale, tanto per fare un esempio, la testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo. Anche qui ci sarebbe materiale per mezz’ora di chiacchiere, ma, ancora una volta, non è questo il punto.