Il presidente americano ha dovuto persino rispondere alle accuse di Taya Kyle, la vedova del soldato su cui è basata la storia del film “American Sniper”, assassinato da un suo commilitone che soffriva di disturbi da stress post traumatici. Durante il dibattito televisivo, mandato in onda giovedì 7 gennaio dalla CNN, la moglie dell’eroe americano ha accusato il presidente di alimentare “un falso senso di speranza” e che è diritto di ogni cittadino proteggere se stesso.
Della stessa idea è stata Kimberly Corban, un’altra donna intervenuta al dibattito che, dopo essere stata vittima di uno stupro nel 2006, ha sostenuto di aver comprato una pistola per proteggere se stessa e i suoi due figli, e che la proposta del “gun control” renderà le famiglie americane “meno sicure”.
Nel frattempo il candidato alle elezioni presidenziali del 2016 Donald Trump, ha proposto di abolire nelle scuole e nelle basi militari le “gun free zones”, ovvero i posti in cui esiste il divieto all’uso delle armi. “Se ai parigini fosse stato permesso di portare delle pistole”, sostiene Trump in riferimento agli attentati terroristici, “sarebbe stata tutta un’altra storia”…