Barcellona, i collettivi indipendentisti catalani sfruttano una manifestazione contro il terrorismo per veicolare il loro messaggio
Doveva essere una manifestazione in memoria delle vittime degli attentati di matrice jihadista che tra il pomeriggio di giovedì 17 e le prime ore di venerdì 18 agosto hanno colpito il centro di Barcellona e la località balneare di Cambrils. Doveva essere un’occasione di incontro, un’espressione di unione popolare contro il terrorismo, una celebrazione della ‘società aperta’. Un momento di coesione, solidarietà e fratellanza, al di là delle appartenenze politiche individuali, delle dicotomie destra-sinistra e dei programmi di questo o quel governo. Un semplice modo per dire “no tenim por”, “non abbiamo paura”.
Invece, il corteo che nel pomeriggio di sabato 26 agosto ha sfilato nel centro storico di Barcellona, lungo il Passeig de Gràcia fino alla Plaça de Catalunya, è stato cinicamente manipolato dal movimento indipendentista catalano, che l’ha trasformato in un palcoscenico. In un teatrale attacco contro il governo di Madrid. Il re Felipe VI, il presidente dell’esecutivo Mariano Rajoy e i membri del governo centrale sono stati fischiati da migliaia di persone che sventolavano cartelli e striscioni di protesta. Cartelli e striscioni che non avevano nulla di spontaneo: erano tutti uguali, fabbricati in serie.
Terremoto a Ischia, storia di una tragedia evitabile
Un anno dopo il terribile terremoto che, il 24 agosto 2016, ha colpito l’Italia centrale, un nuovo evento sismico ha scosso il paese. Questa volta, l’epicentro del sisma è stato localizzato nell’area del golfo di Napoli, a 5 chilometri dall’isola di Ischia, una famosa località turistica. La sera di lunedì 21 agosto la terra ha tremato per 14 secondi, a partire dalle 20:57. Una scossa di magnitudo relativamente bassa, secondo le rilevazioni dell’Istituto di geologia e vulcanologia, 4.2 sulla scala Richter. Eppure, il bilancio è stato comunque molto pesante: 2 morti, oltre 40 feriti, innumerevol
Sardegna, arrivano le multe per i ‘ladri di sabbia’
Qualche bella conchiglia, un po’ di sabbia dalle sfumature pastello, il ricordo di una bella vacanza, di un mare turchese sotto un cielo azzurro. La tentazione di portare a casa un frammento d’estate, di infilare in valigia qualche oggetto che ci possa scaldare il cuore nei mesi invernali, spesso, è forte. Un desiderio comprensibile e molto romantico, certo, ma anche molto egoistico, e per nulla innocuo.
Ne sanno qualcosa gli abitanti della Sardegna, un’isola mediterranea molto amata dai turisti di tutto il mondo per il suo mare cristallino e le sue spiagge colorate. I granelli di quarzo di
Svizzera, via libera alla vendita di cibo a base di insetti nei supermercati
“Chapulines! Chapulines!”, urlava a pieni polmoni la donna davanti a me. Tra le braccia, una cesta di vimini colma di chapulines, cavallette rosolate nell’aglio e insaporite con sale, abbondante peperoncino e qualche goccia di lime. Una ricetta tipica della cucina precolombiana. Teatro della curiosa scena, il Mercado 20 de Noviembre, nel centro storico della città messicana di Oaxaca. Era l’estate del 2000, l’estate del mio primo viaggio in Messico. Ed era anche la prima volta che valutavo (senza molta convinzione, a dire il vero) la possibilità di mangiare degli insetti.
È questa la prima
Volete smettere di fumare? Fatelo d’estate!
Zeno Cosini, il protagonista de La coscienza di Zeno – il più celebre romanzo dello scrittore triestino Italo Svevo e, a mio avviso, uno dei capolavori letterari del Novecento italiano – è afflitto dal vizio del fumo. Dice spesso (senza molta convinzione) di voler smettere, e costella la sua vita di una serie infinita di “ultime sigarette”. Veri e propri riti per i quali sceglie sempre delle date speciali, simboliche: l’ultimo giorno dell’anno, il primo giorno d’estate, il primo giorno d’autunno…
Ma torniamo all’estate, perché, secondo un articolo che ho letto di recente sul Corriere della