Polemiche sui feti sepolti con i nomi delle madri senza autorizzazione
Romina: | Da alcune settimane si è acceso in Italia un forte e sentito dibattito sul tema della sepoltura di feti ed embrioni. A far scoppiare il caso è stata una donna, che, a fine settembre, con un lungo post su Facebook ha raccontato di aver subito un aborto terapeutico all’ospedale San Camillo di Roma e poi, sette mesi più tardi, di aver scoperto accidentalmente che il feto era stato seppellito in un cimitero della città, senza il suo consenso. A destare sconcerto, è stato anche il fatto che sul luogo sepolcrale fosse stata posta una croce bianca con le generalità della donna. “Vedere il mio nome su quella brutta croce gelida di ferro in quell'immenso prato brullo è stata un'altra profondissima pugnalata - ha raccontato la donna – come essere stata sepolta viva”. Il camposanto in questione è il Flaminio di Roma, in cui sono presenti centinaia di croci analoghe, con incisi nomi e cognomi femminili. In seguito a questa denuncia, altre donne hanno raccontato la loro esperienza, generando tante domande e perplessità sulle norme vigenti, sul diritto alla privacy e sulla violazione della libertà personale delle donne. |