Jenny Saville dialoga con Michelangelo a Firenze
20 October 2021
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Nei suoi dipinti d’inizio carriera c’era
la sofferenza calma, l’introspezione affilata di Lucian Freud. E una ribellione indolente e orgogliosa. Una sfida lanciata al mondo, alla società.
La vera bellezza fiorisce nelle pieghe dell’imperfezione,
sembravano dire gli occhi estatici della protagonista di
Propped. Con quel monumentale
autoritratto — con quel corpo che si contemplava sulla superficie di
uno specchio opaco —, Jenny Saville conquistò
il gallerista Charles Saatchi, che
comprò la sua collezione di laurea, facendo di lei la stella dei Young British Artists. Era la primavera del 1992.
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