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Jenny Saville dialoga con Michelangelo a Firenze

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Jenny Saville dialoga con Michelangelo a Firenze
silverfox999 / Shutterstock.com
Nei suoi dipinti d’inizio carriera c’era la sofferenza calma, l’introspezione affilata di Lucian Freud. E una ribellione indolente e orgogliosa. Una sfida lanciata al mondo, alla società. La vera bellezza fiorisce nelle pieghe dell’imperfezione, sembravano dire gli occhi estatici della protagonista di Propped. Con quel monumentale autoritratto — con quel corpo che si contemplava sulla superficie di uno specchio opaco —, Jenny Saville conquistò il gallerista Charles Saatchi, che comprò la sua collezione di laurea, facendo di lei la stella dei Young British Artists. Era la primavera del 1992. Da

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