L’effimera felicità dell’Isola delle Rose
16 December 2020
L’Italia del secondo dopoguerra — quella del miracolo economico — era un posto allegro, energico, proiettato verso il futuro con una fiducia assoluta e commovente. Ma era anche, immagino, un luogo moralmente angusto, ancora dominato da una forte presenza della
Chiesa cattolica, alleata del partito politicamente dominante in Parlamento, la Democrazia Cristiana.
Quell’Italia non piaceva molto a Giorgio Rosa,
un ingegnere meccanico bolognese che,
negli anni ‘50,
decise di costruire un mondo tutto suo, un microuniverso che avrebbe ospitato un’utopia, un progetto di vita libero e alternativo.
C’è un