È Alexander Litvinenko, un ex agente del KGB. Avendo ottenuto asilo politico a Londra nel 2001, l’uomo ora collabora con il servizio di intelligence britannico MI6. Attratto nel bar dell’hotel Millennium con il pretesto di una proposta d’affari, Litvinenko non sospetta che i suoi interlocutori, due vecchie conoscenze dell’epoca del KGB, abbiano sciolto nel suo tè una quantità letale di polonio-210, un elemento chimico altamente radioattivo. Berrà tre sorsi di quel tè, e morirà 23 giorni dopo nel letto di un ospedale londinese.